DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022

SEZIONE ADULTI
PRIMO PREMIO a CLARA MAFFIOLETTI
SULLA MIA STRADA
Uno sconosciuto. Un ragazzo sconosciuto. Un ragazzo sconosciuto con una canottiera bianca in una giornata calda. Il sole dell’equatore su un’isola sperduta. Un viaggio dove tutto e’ diverso. Una gita in bici nella foresta pluviale. Il sorriso della mia amica e le nostre bici. Il caldo.
Un ragazzo sconosciuto di cui non conosco le movenze. Si avvicina. La catena della bici e’ caduta. Siamo ferme, sembra impossibile proseguire.
- Posso aiutare? – Magari, grazie…
Un sorriso fraterno allontanandosi. La bici sistemata. Poche parole, solo una frase:
- Oggi io aiuto te perche’ domani qualcuno aiutera’ me sulla mia strada.
Si allontana ridendo e indicando la sua strada, piu’ avanti. La strada dell’umanita’ intera.
Lo scambio di sguardi con la mia amica. – Esiste ancora! Ed e’ uguale in tutte le lingue del mondo!
SECONDO PREMIO a EMANUELA CITERIO
GITANI
I bambini del circo arrivavano ogni anno nel mese di maggio, a scuola quasi finita, senza libri e con le orecchie ai quaderni, i vestiti dagli orli slabbrati e le scarpe da adulto; affumicati dal cibo cucinato, sapevano di legna e dell’odore particolare della paglia sparsa nelle gabbie degli animali. Non conoscevano le buone maniere e non erano particolarmente gentili o riconoscenti, forse perché non si fermavano mai abbastanza in nessun posto. Ma io li amavo. La sincerità dei loro sguardi me li faceva apparire persino affabili. L’equilibrista che si esibiva la sera si chiamava Alma Nives, undici anni, altri tempi. Avevo fatto in modo di averla fissa nel banco accanto, con la scusa di aiutarla, e la maestra mi aveva ringraziato per la disponibilità. Brava – aveva detto – pensaci tu. Alma Nives regalava ai compagni biglietti a prezzi scontati per lo spettacolo del pomeriggio. Quello serale era sempre a prezzo intero e solo la maestra ne ebbe uno, una volta, ma andò sprecato.
TERZO PREMIO exaequo a
FLAVIO MORO
GENTILEZZA E AMORE
Dolce è la nostalgia,
figlia dei ricordi che si perdono nel passato,
nulla è più antico del Tempo.
Benevola è la morte quando ci passa intorno,
ci sfiora, sorride,
e poi se ne va.
Garbato è il sole quando spegne le stelle,
quieta la tristezza di chi attende la sera,
la notte, e poi un domani ancora.
Delicato è il suono del violino nel lager,
meschino è il sordo
che ignora il pianto disperato.
Gentile è il fiore che sboccia nel deserto,
premuroso è il viandante che lo innaffia
con l’ultimo sorso nella sua borraccia.
Fragile è lo sciabordio dell’onda,
nell”attesa disperata
di chi sa udire le urla dell’aiuto.
Se dalla bocca escono parole gentili,
dagli occhi sgorgano i sentimenti,
poi, a parlare, sarà il silenzio.
Più umano si fa l’uomo,
quando non confonde
la gentilezza con l’amore.
Giuseppe Cambiè
La scalata gentile
Scalata del cielo, mai terminata,
la voglia di luce dietro il tramonto
sorregge la vita e, fragile, l’ombra,
mantiene, a fatica, il pianto e il sorriso,
innerva le crepe d’intimo affanno,
ritrova memoria d’ogni passaggio,
fa scorrere amore e accoglie parole
giganti di sasso, gravi sul cuore.
Tra fuga e fugace, sceglie di stare.
Accanto a chi spera. Appesi ad un filo.
SEGNALAZIONI di MERITO a
ERSILA TORELLO con IL FIORE della GENTILEZZA
FRANCO PADOVAN con LA GENTILEZZA della VITA
ALESSANDRA GRISSINI con LA PANCHINA




SEZIONE RAGAZZI
PRIMO PREMIO a MIRANDA TONIOLO
Le mie amiche parole gentili
Le mie amiche parole gentili.
Son difficili da trovare parole gentili, ma
poi una lucina s’accende:
amore, scusa, grazie, per favore e amico
potrei continuare all’infinito!
Sono come dolci e caramelle
che si sciolgono in bocca dolcemente
regalando amore e cose belle.
Continuare potrei e ve lo giuro vorrei
però vi devo lasciare cari amici,
in cerca di nuove parole che vi rendano felici.

SCUOLE
PRIMO PREMIO exaequo
Istituto Comprensivo PONTE IN VALTELLINA
Istituto Comprensivo MARCO POLO, SCUOLA PRIMARIE ‘CESARE GUASTI’ E ‘FABIO FILZI’ di PRATO