Col fiato sospeso
Tecniche di suspense, utili anche a chi di thriller non ne scrive affatto
a cura di Silvia Gilardi
Laureata in Lettere Moderne, diplomata in Scrittura&Storytelling alla Scuola Holden di Torino.
Docente di scrittura, ghostwriter e collaboratrice editoriale
Suspense: termine inglese derivante dal francese suspens [sys’pɑ̃], “sospeso”. Stato di tensione con cui si assiste al succedersi di fatti dei quali non si riesce a prevedere l’esito.
La parola “suspense” è spesso associata al concetto di paura e, quindi, a tutti quei libri e film di genere (gialli, thriller, horror) che mirano a provocare in noi brividi e terrore, facendoci (possibilmente) saltare sulla sedia.
In una visione più ampia, però, la suspense si rivela un ingrediente fondamentale per OGNI tipo di storia: è la tensione narrativa che ci spinge a voltare la pagina e a chiederci come andrà a finire il racconto.
Attraverso letture ed esercizi mirati, impareremo alcune tecniche utili alla costruzione della suspense:
• La suspense come tensione narrativa
• Creare l’atmosfera
• Coincidenze incredibili, ma non troppo
• Incipit: le linee d’azione
• Fuori o dentro la storia: il punto di vista
• E poi? Cosa accadrà?
***
Il laboratorio si terrà domenica 26 febbraio (dalle 14.30 alle 18.30)
a Bergamo – presso Spazio Family, via San Giovanni 1H
(a pochi passi da via Pignolo e dal Parco Suardi)
Info e adesioni: corsi.ilpaesechenonce@virgilio.it
tel. 377.1246697
“Ogni storia con un inizio, una metà e una fine ha della suspense”.
Patricia Highsmith